Ansia. una parola ormai sentita e risentita, spesso usata per indicare uno stato di agitazione o di malessere, altre volte perchè va quasi di moda dire "ho l'ansia". Ma che cosa è?
Perchè la proviamo?
A cosa ci serve?
Proviamo a fare un po' di chiarezza|!
L’American Psichiatric Association (1994), la descrive come:
“L’anticipazione apprensiva di un pericolo o di un evento negativo futuro, accompagnata da sentimenti di disforia o da sintomi fisici di tensione. Gli elementi esposti al rischio possono appartenere sia al mondo interno che a quello esterno”
L’ansia, è uno stato emotivo caratterizzato da sentimenti di paura e di preoccupazione, non sempre commisurati all'evento, reale o simbolico. Questa attivazione è innata e ha l’obiettivo di prepararci ad affrontare il pericolo percepito predisponendoci a una risposta di attacco o fuga.
Un primo punto essenziale quindi è che l'ansia non è un qualcosa di esterno, non si ha l'ansia ma la si prova, è un nostro sentire in una situazione o in un momento di vita.
E' un nostro modo di affrontare quel passaggio, quell'evento.
L'ansia è in altre parole un vissuto personale in risposta a un qualcosa che avviene o che stiamo facendo, è personale perchè ognuno di noi la sperimenta in modi, tempistiche, causalità differenti e soggettive.
Con la ricerca e gli studi si è cercato di dare delle indicazioni generali per riconoscere questo stato emotivo basandosi su quelli che sono i "sintomi" più diffusi.
sintomi psicologici: forte apprensione, nervosismo, alterazione della memoria e della concentrazione, rimuginio e preoccupazione, insicurezza e timore;
sintomi fisici : palpitazioni, tachicardia, ipersudorazione, spasmi alla gola, dispnea, vertigini, bisogno frequente di urinare, sintomi gastroenterici, insonnia con difficoltà ad addormentarsi e risvegli frequenti;
tensione motoria: tremori, irrequietezza, agitazione, facilità a sussultare, contratture muscolari, cefalea tensiva.
Questi sono i sintomi "classici" quelli più diffusi, ognuno di noi però per come è può sperimentare anche altre sensazioni, pensieri e avere altre ripercussioni. E' importante nel tempo imparare a riconoscerle e a dare un senso, una cornice di riferimento perchè questo permette di abbassare già un po' il livello di ansia percepita.
L’ansia come visto nella sua definizione è un nostro attivarci di fronte a un qualcosa che sentiamo essere perturbante di un nostro status quo. Che sia l'esame all'università, un primo appuntamento, un'operazione, un pericolo reale o immaginato, un evento importante noi, il nostro sistema neuro-vegetativo e emotivo si attiva per aiutarci ad affrontarlo per come possiamo.
Di per sè quindi non esiste un'ansia negativa o positiva, esiste un nostro provare di fronte a un evento. Quello che cambia sull'interferenza di questo sentire nella nostra vita è come noi ci posizioniamo di fronte a questo e che importanza arriva a ricoprire questa soluzione nella nostra vita.
Se noi proviamo ansia ad esempio ad uscire di casa in questo periodo di pandemia e questo ci porta ad essere attenti, consapevoli del rischio e con una tensione costruttiva allora si può dire che è un'ansia che incide in modo "positivo".
Se invece di fronte a questo periodo ad esempio il nostro percepire l'ansia ci blocca, ci chiude, sospende un nostro vivere allora questo sentire si colora di "negativo".
O ad esempio se proviamo uno stato di ansia di fronte a un esame universitario o a una consegna di lavoro tale che ci attiva, ci fa concentrare e ci fa dare il massimo si può dire che stiamo vivendo un'ansia positiva, se invece l'ansia percepita ci blocca, ci porta a auto boicottarci allora questa indica che qualcosa non va in quello che stiamo facendo e vivendo, che forse occorre capirci qualcosa di più!
Tuttavia però, che l'esito sia positivo o negativo, se ce lo si permette, si può guardare all'ansia provata come a un campanello di allarme che ci sta dicendo che lì in quella cosa, in quel momento ci siamo noi e che per noi ha un senso e tocca in noi qualcosa di più o meno profondo. Se ci diamo una possibilità, senza correre alle soluzioni "togli ansia" si può invece guardare a questo essere ansiosi come una soluzione che abbiamo trovato per far fronte alla vita.
Un meccanismo che si instaura spesso quando proviamo una forte sensazione di ansia è quello dell'ansia anticipatoria o "ansia dell'ansia" per cui, ogni volte che ci ritroviamo a vivere una situazione per cui abbiamo provato ansia ci attiviamo nel timore di riprovarla allo stesso modo o di più e questo instaura un circolo vizioso.
Nel DSM V (Manuale Diagnostico e Statistico dei disturbi mentali, APA) vengono inoltre classificati come
disturbi d’ansia:
Disturbo d’ansia da separazione, riguarda per lo più l'età evolutiva e interessa la fase di separazione dalle figure di attaccamento e di riferimento.
Mutismo selettivo riguarda i bambini e si caratterizza per un'incapacità a parlare con persone specifiche o in situazioni specifiche che non è in alcun modo collegata con difficoltà di linguaggio.
Fobia Specifica, è uno stato di ansia e paura incontrollabile di fronte a uno stimolo o situazione specifica di cui ci si rende conto dell'eccessività della risposta rispetto allo stimolo. Ci sono fobie specifiche come l'aracnofobia oppure delle fobie più generalizzate a situazioni o luoghi come la fobia sociale.
Disturbo d’ansia sociale, è la paura di esperire in situazioni pubbliche e sociali i sintomi di ansia provata dal vivere una situazione poco confortevole come quella di essere giudicati o osservati da altri.
Disturbo di panico è il presentarsi in modo frequente e per un breve lasso di tempo di attacchi di panico. L' attacco di panico, è un evento caratterizzato da un’ansia molto intensa, tachicardia, fiato corto e paura di morire o di impazzire. Può presentarsi in qualsiasi momento, a volte è associato a periodi di forte stress e stanchezza e spesso comporta l'innescarsi dell'ansia anticipatoria.
Agorafobia è una forte sensazione di disagio e timore di trovarsi in ampi spazi aperti o in ambienti non familiari, dai quali si sente l'impossibilità di allontanarsi, uscire o trovare una via di fuga.
Disturbo d’ansia generalizzato (GAD), è un disturbo caratterizzato da uno stato ansioso tendenzialmente costante che porta a preoccupazioni sproporzionate ed incongrue in diversi ambiti di vita. Nel GAD le preoccupazioni non riguardano un tema specifico ma sono estese ai diversi ambiti della vita. I sintomi sono sia fisici che psichici (insonnia, tensioni, tremori, pensieri ossessivi, fatica cronica, irritabilità etc.)
Disturbo d’ansia da condizione medica
Altro disturbo d’ansia specifico
Disturbo d’ansia non altrimenti specificato
Per diagnosticare un disturbo d’ansia ci sono criteri specifici tra cui l'aver accertato che i sintomi di ansia non siano attribuibili agli effetti fisiologici di una sostanza o farmaco o a un’altra condizione medica, oppure non siano spiegati da un altro disturbo mentale. Altro criterio ad esempio è la durata del sintomo o il ripresentarsi nel tempo nonchè l'intensità.
RICAPITOLIAMO!
1. l'ansia non è un qualcosa di esterno da disinstallare ma un nostro vissuto da conoscere e rispettare perchè ci dice qualcosa di importante rispetto a ciò che stiamo vivendo o facendo.
2. conoscere come noi ci attiviamo rispetto a questo vissuto è importante per dare una cornice di senso e spezzare il meccanismo dell'ansia anticipatoria
3. in base ad alcuni criteri clinici si può parlare
di disturbi d'ansia con le loro caratteristiche.
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